Problemi relazionali
Affrontare i problemi relazionali in cui siamo immersi non è semplice! I familiari, il partner, gli amici, i colleghi, altre persone che non abbiamo scelto per la nostra vita ma che vediamo tutti i giorni, ognuno di essi ha delle modalità diverse di relazionarsi a noi.
Avere dei problemi relazionali con qualcuna delle persone che ci circonda è la normalità, quando però il caso diventata consuetudine e le difficoltà relazionali sono costanti della nostra quotidianità allora è necessario fermarsi e fare una riflessione su noi stessi.
L'ingannevole paura di non essere all'altezza
Che si tratti di un lavoro, un partner, un’abilità che desideriamo acquisire, la domanda che spesso ci poniamo è: “Sarò all’altezza?”
Oggi sempre più persone vivono quotidianamente con la sensazione di non essere abbastanza competenti o in grado di soddisfare gli standard richiesti. Questa sensazione di inadeguatezza può riguardare diversi ambiti della vita, dalle caratteristiche fisiche alle capacità cognitive, sociali o culturali. Talvolta, questa sensazione diventa così forte da farci sentire inferiori rispetto agli altri.
Un proverbio giapponese afferma che “la paura di non essere all’altezza ci spinge a fare un passo in più ogni giorno”. In questa visione orientale, la paura diventa una spinta a migliorarsi. Nel mondo occidentale, invece, il timore di non riuscire in qualcosa può causare la paura di fallire e assumere una connotazione negativa, portando a problemi relazionali e di autostima.
Perché oggi è così diffusa la paura di sentirsi inadeguati?
Per sentirsi adeguati e all’altezza oggi sembra necessario essere infallibili, sicuri di sé, in grado di gestire le emozioni al meglio e apprezzati dalla società. Tuttavia, questo standard può portare a problemi relazionali e di autostima.
Inoltre, le nuove generazioni spesso sono protette eccessivamente dalla famiglia e dalla società, il che può impedire loro di sperimentare sfide e ostacoli e di sviluppare fiducia nelle proprie risorse personali. In questo modo, potrebbero anche rinunciare a mettersi alla prova e affrontare nuove sfide.
Problemi relazionali: il copione dell’insicuro
Nei problemi relazionali e in situazioni di insicurezza o paura di non essere all’altezza, i comportamenti più frequenti sono principalmente cinque:
Evitare la situazione temuta. Questa tattica ha un effetto a doppio taglio: da un lato, ci protegge dalla paura di fallire, dall’altro conferma l’idea che siamo incapaci di affrontare e superare le difficoltà.
Chiedere aiuto o rassicurazioni ad altri. Sebbene sia utile in certe situazioni, delegare ad altri ciò che dovremmo fare noi stessi consolida l’idea che non siamo in grado di farlo da soli.
Eccesso di controllo. Il cercare di controllare ogni aspetto della situazione serve a ridurre l’ansia che conduce alla perdita di controllo. Tuttavia, cercare di fare tutto in modo perfetto può condurre a disturbi psicologici invalidanti come il disturbo ossessivo compulsivo.
Sfiducia verso gli altri. Quando si ha timore che gli altri possano danneggiarci, si può sviluppare una sfiducia che impedisce la costruzione di relazioni sane.
Rinuncia. Questo è il comportamento più pericoloso, poiché la sfiducia nelle proprie capacità può portare a rinunciare alle sfide che la vita ci presenta, confermando così la nostra incapacità e rendendola reale.
La relazione con se stessi e con gli altri
In alcuni casi, c’è la sensazione che non si è all’altezza delle aspettative degli altri o degli standard sempre più elevati imposti dalla società. I social network hanno amplificato questo bisogno di apparire, portando alla paura di essere giudicati inadeguati.
In altri casi, la voce più critica è quella interna. È come una voce interiore che ci dice che ciò che facciamo non è mai abbastanza, che dovremmo fare di più e meglio, e che non siamo abbastanza attraenti e capaci come gli altri ci vedono. Curiosamente, sono spesso le persone più capaci e dotate a sperimentare queste sensazioni di inadeguatezza.
La categoria di coloro che hanno paura di essere giudicati dagli altri è molto ampia. A volte il timore del giudizio riguarda solo alcuni aspetti o persone, altre volte è una paura generalizzata che accompagna la persona in ogni circostanza della vita. Il contenuto del giudizio temuto può variare molto, da quello intellettuale a quello estetico, passando per quello di personalità.
La percezione di un giudice esterno può manifestarsi in quattro paure: la paura di esporsi, di non piacere, del conflitto e del rifiuto.
A differenza di coloro che temono il giudizio degli altri, chi ha il giudice interno sembra essere impermeabile a tali segnali. Spesso sono persone adeguate e capaci, con una vita di successo lavorativo e relazionale. Nonostante gli altri riconoscano i loro meriti e le loro qualità, queste persone continuano a sentirsi inadeguate.
Quando il giudice è interno, le paure dominanti sono la paura dell’inadeguatezza e del fallimento.
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